Alceste De Ambris

 

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Alceste De Ambris nasce  il 15 settembre 1874. Entrato nel Partito Socialista nel 1892, l' anno stesso della sua fondazione, ne diventa subito un protagonista attivo. Passato un periodo in Brasile, per sfuggire ad un processo per diserzione, ritorna in Italia, in seguito ad una amnistia, nel 1903.

Occupa il posto di segretario della Camera del Lavoro di Savona e successivamente è a capo della Federazione Nazionale dei Bottigliai di Livorno fino a che, nel 1905, chiamato a Roma, assume la direzione dell' organo della Federazione Nazionale Giovanile socialista: la "Gioventù socialista" che, sotto la sua direzione, prende un indirizzo nettamente sindacalista.

La Camera del Lavoro era controllata dai riformisti ma, dopo un periodo di violenti contrasti e polemiche, De Ambris, con l'appoggio della base contadina ed operaia, riesce ad imporre l'egemonia della propria corrente.

Allo sciopero si giunse dopo 56 giorni di serrata. Ad esso parteciparono 20.680 lavoratori della terra e 6000 operai dell' industria. In seguito a questi avvenimenti fu costretto a riparare all' estero da dove tornerà  nel 1911.

Le vicende relative al suo ritorno sono strettamente legate alla nascita e alla storia dell' Unione Sindacale italiana di cui egli fu tra i fondatori. Nel dopoguerra si avvicina alle posizioni irredentiste e rivoluzionarie di D' Annunzio e nel 1919 partecipa alla impresa fiumana diventando Capo di Gabinetto del Comandante.

Nel 1920 predispone la Carta del Carnaro che avrebbe dovuto essere la Costituzione della Libera città  di Fiume. Alla conclusione di questa vicenda, deluso dalle posizioni attendiste, contraddittorie e opportuniste del poeta riprende la sua militanza di sindacalista rivoluzionario. Muore nella cittadina di Brive nel 1934. Nel 1964 la sua salma sarà  riportata in Italia per interessamento di militanti estimatori della sua figura di sindacalista e militante rivoluzionario.